Malaria

Nozza

Malaria

Descrizione

  • Esposizione: sud
  • Periodo consigliato:mezze stagioni
  • Tipo di roccia:ottimo calcare a buchi e cannette
  • Protezioni:fix ravvicinati, fare attenzione allo stato di chiodatura dei rinvii fissi posizionati in parete

Nata attorno al 2010 grazie al noto scalatore valsabbino Mario Cavagnini, Malaria è stato un progetto tenuto segreto per alcuni anni, fino a quando la notizia di questo pannello semi-orizzontale (il cui primo impatto che offre, quando ci si avvicina, è di una parete pronta a cadere tanto pare in bilico!) è trapelata alle orecchie dei più attenti e voraci. Con gli anni se ne è parlato sempre più ma in termini di frequentazione, vuoi per i gradi oppure per l’assenza di riferimenti sul web e sulle mappe, l’interesse era ancora basso. Oggi, alla sua prima vera pubblicazione, si scoprirà quanti veramente desidereranno affrontare queste allenanti e violente pareti.

Il nome Malaria non è stato scelto a caso anzi., ha radici concrete: nasce da un viaggio esplorativo di Mario in Camerun che, una volta tornato in italia, si ritrova al reparto infettivi proprio con la malattia addosso.
Anche sui gradi si potrebbe aggiungere una nota interessante: la scala Cavagnini scelta per la falesia era infatti di questo tipo:

  • salita da molti uomini;
  • salita da pochi uomini;
  • salita da un solo uomo.

A dir poco originale ma nettamente chiara!

Caratterizzata da un muro strapiombante largo circa 50 metri, le vie sono perlopiù brevi e intense, e generalmente solo pochi possono cimentarsi. L’altezza media degli itinerari corre tra gli 8-10 metri, fino ad alcuni che attraversano la parete con veri test di resistenza e forza e lunghezze fino a 40 metri (quasi tutta la parete).
La roccia è ottima, alcune vie si concentrano su canne molto belle. Qui il riscaldamento si fa sentire subito: si parte dal 7a fino ad arrivare alle vere attraversate nate negli ultimi anni che concatenano diverse vie, da Covid 19 (8b+), a Falsa Pandemia (8a+), Pandemia (8c/8c+), liberate dallo stesso Erik Albertini. Da non dimenticare forse il tiro più simbolico della parete, l’omonima Malaria (8b da confermare), chiodata e liberata in passato da Mario, a detta di molti una vera perla.

ATTENZIONE: essendo la parete molto strapiombante e il terreno in pendenza, per molte vie è consigliato anticipare la rinviata di un paio di spit prima di iniziare la scalata, per evitare di non arrivare in terra. Tali casi sono già accaduti senza nessuna conseguenza.

Relatore: Andrea Facchetti

Avvicinamento

Raggiungere la frazione di Nozza di Vestone, superando (per chi proviene dal fondo valle e dalla tangenziale) la rotonda che incrocia la strada per Casto e la Valtrompia. Dopo una cinquantina di metri lasciando l’auto nel primo ampio parcheggio presente sulla destra. Da qui proseguire a piedi, superare il ponte pedonale che attraversa il fiume Chiese e imboccare la via ciclabile sulla destra. Percorrere quindi la ciclabile per circa 10 minuti fino a quando sarà visibile sulla sinistra una casa posta accanto a delle reti di contenimento. Attraversare il prato e valicare le reti di contenimento sulla loro destra, percorrerle per qualche metro attraverso una traccia poco evidente, per poi seguire in salita la traccia nel bosco e lungo il fondo pietroso. In pochi minuti si raggiungerà la parete.

Settore A

Settori Malaria

1 Pandemia 8c+ 40 m
2 Covid 19 8b+ 25 m
3 Buzz area 8a+ 10 m
4 Tolgo tutto 8b 8 m

Catena su singolo spit, in comune con Covid 19

5 Perugia 8b 12 m
6 Palla di lardo 7a 7 m

Consigliata la variante a destra in uscita su catena di mollo i cani

7 Mollo i cani 7b 7 m
8 Traverso 7c+ 15 m

molto bella. Catena in rinvio fisso

9 Falsa quarantena 8a+ 20 m

uscita tutto a destra su catena della via n.10

10 Senza nome 7c 12 m
11 Senza nome 7c+ 8 m
12 Malaria 8b 18 m

Dichiarata una delle più belle vie della parete